Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria – Gaudens

Quest’anno, per uno speciale indulto concesso dalla Santa Sede, in Italia nella II domenica di Avvento non si celebra la liturgia prevista per la domenica, ma quella della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima. Questa festa in realtà ben si inserisce nella celebrazione dell’Avvento e ci può offrire una luce ulteriore per contemplare il mistero della Redenzione, di Dio che si fa uomo come noi e dà la Sua vita per salvarci.

Nell’Immacolata – redenta prima ancora che Gesù morisse per redimere il mondo – vediamo come la Misericordia divina non toglie, ma previene i nostri sforzi. Nella sua bellezza contempliamo la nostra autentica bellezza, quella che Dio ha messo in ciascuno di noi creandoci, perché lei è la Madre di tutti i redenti.

Celebrando l’Immacolata concezione della Vergine Maria, la Chiesa all’inizio dell’anno liturgico ci apre lo sguardo su una visione che anticipa il cielo, già ci mostra la meta. In Maria la Chiesa ci propone l’ideale che sosterrà nel cammino il nostro desiderio e la nostra speranza, perché il termine e il fine di tutta la vita altro non è che quella sovrumana bellezza che la Chiesa contempla in Maria. Come scriveva già S. Girolamo: “ciò che in lei è generato, tutto è purezza e semplicità, tutto è verità e grazia. Dio si specchia in lei e la terra diviene in lei Paradiso”.

Quella gloria, quella bellezza che la creazione aveva perduto, la creazione la ritrova in Maria e la ritrova più luminosa, più pura e più grande.

Per questo l’introito di questa solennità ci unisce esultanti alla gioia di Maria e della Chiesa universale cantando le parole del profeta Isaia:

Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulterà nel mio Dio:
mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come una sposa adornata dei suoi gioielli.

Lambeth Bible, Canterbury, 1150-1170, Albero di Jesse

L’immagine dell’Albero di Jesse si riferisce all’inizio di Isaia 11:

“Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici”
.

Maria è qui rappresentata come tramite necessario per la venuta di Gesù Cristo. Infatti da Jesse, sdraiato, un albero sale verso l’alto, attraverso la figura di Maria vestita di blu, fino a Cristo, in cima, circondato da sette colombe, che rappresentano i sette doni dello Spirito Santo.

Nel tondo in alto a destra, due apostoli sorreggono una figura femminile incoronata che rappresenta la Chiesa. In alto a sinistra, sorretta da due profeti, c’è la Sinagoga, a cui una mano dall’alto solleva il velo, secondo quanto scrive S. Paolo (2Cor 3, 14-16). Nei due tondi in basso e ai quattro angoli della pagina ci sono otto profeti che indicano il Redentore. Nei due tondi centrali si trovano: Misericordia e Verità, a destra, e Giustizia e Pace, a sinistra, secondo quanto dice il Salmo 84 (85): “Misericordia e verità si incontreranno; giustizia e pace si baceranno”. Nel commento di san Girolamo, la Misericordia rappresenta i Gentili e la Verità rappresenta gli Ebrei; il loro incontro si riferisce all’unione di Giudei e Gentili, Antico e Nuovo Testamento.