di Sr Gabriella Masturzo
SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI 2016
La Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani a cui la Chiesa ci invita quest’ anno con il tema “Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” (rif. 1 Pietro 2, 9-10) mi sembra si possa facilmente e quasi di conseguenza legare all’ eredità viva consegnataci dalla Beata Maria Gabriella, che tanta parte ha in quella vocazione che è stata definita “ecumenismo spirituale”.
Mi fa piacere riflettere su questa realtà a partire da quello che conosciamo della Beata Maria Gabriella, e seguendo l’influsso che la sua offerta ha avuto sulla vita della comunità di Vitorchiano.
Quando si deve spiegare l’origine della vocazione della Beata Maria Gabriella all’ Unità, si fa evidentemente riferimento all’intelligenza che ne ebbe Madre Pia Gullini ; alla corrispondenza che lei ebbe con l’abbé Paul Couturier e ai tract che questi inviò alla Trappa di Grottaferrata a partire da 1937; a Madre dell’Immacolata Scalvini, la prima monaca che chiederà di immolare la sua vita a questa causa. Aveva 78 anni ed ecco come Madre Pia descrive quell’atto di offerta: “ Il bastone in mano a sostegno delle sue povere gambe logore, con un viso così raggiante che sembrava ringiovanita : «Quello che ha appena letto, come è bello! E’ proprio per me. Oggi è l’anniversario della mia professione. Mi sembra di aver capito che è possibile offrire la vita per questa causa. Vengo a chiederle il permesso di offrire al buon Dio il poco di tempo che mi resta a questo scopo. E’ così degno!»1”
L’offerta di Madre dell’Immacolata Scalvini (gennaio 1937) è una strada aperta nell’ambito dell’ecumenismo spirituale in Italia e tra i primi nel mondo2. L’abbè Couturier parla di “martiri volontari dell’unità cristiana” e fa un primo elenco di quanti si offrirono in piena salute e la cui offerta fu accolta: Suor Maria dell’Immacolata, poi Suor Maria Gabriela, e un fratello trappista giapponese. Riflettendo su queste offerte della vita esclamerà : “ E’ ammirevole ! lo Spirito Santo sta costruendo l’Invisibile Monastero dell’Unità Cristiana!”3
Sr Maria Gabriella custodì quella vita offerta e quella morte dell’anziana consorella, tanto che nell’anno successivo, con una fermezza e consapevolezza inusitata per una giovane professa, presentò l’offerta della sua vita, prima alla madre maestra, poi alla badessa.
Prendevano carne e forza le parole pronunciate qualche mese prima, al momento della sua professione monastica nella festa di Cristo Re il 31 ottobre 1937 : “(…) O Gesù, consumami come una piccola ostia di amore per la tua gloria e per la salvezza delle anime. Padre Eterno, mostrate che in questo giorno il vostro Figlio va a nozze e stabilite il suo regno in tutti i cuori, onde tutti lo amino e lo servano conforme alla vostra divina volontà”.
Nella consacrazione di Sr Maria Gabriella già si profila l’adesione alla causa dell’Unità. Una dignità regale la unisce al vero Re, Cristo Signore: con lui si consuma l’offerta fino alla Croce per la resurrezione della propria vita e per quella di ogni uomo.
C’è sempre stato un certo pudore a rilevare l’importanza della vita consacrata nel movimento ecumenico, anche se in tempi recenti si è iniziato a valutare come voto fondamentale della vita consacrata il primato di Dio nella propria vita e quindi a comprendere in modo nuovo l’identità del consacrato. Il Cardinale Kurt Koch, il 24 gennaio 2015 nell’incontro con gli ospiti ecumenici nell’Anno della vita consacrata, rileva tale importanza affermando “ Testimoniare la presenza del Dio vivente nelle società sempre più secolarizzate di oggi è la sfida basilare dell’ecumenismo. Riconoscendo questa centralità di Dio, la vita consacrata rende all’ecumenismo un servizio eccezionale”4 . Una recente comunicazione di Pd José M. Hernández Martinez CMF ha esplicitamente indicato la via percorsa dalla Beata Maria Gabriella come una testimonianza di santità ecumenica che ha segnato in modo originale il passo di un cammino, all’interno della vita consacrata5.
E’ utile rileggere in questa luce le lettere che Sr Maria Gabriella ha scritto6, alla ricerca di qualche traccia che illumini tale scelta. Come questa persona umile e inesperta dell’ecumenismo ha potuto arrivare alla scelta così radicale dell’offerta della vita per la causa dell’Unità ? Mi è sembrata una domanda pertinente per comprendere qualcosa di più della sua persona.
Dalle lettere emerge una schiettezza, un’ onestà che fugge ogni scelta fatta per pura forma o per cieca sequela senza farsene parte in causa. Per Sr Maria Gabriella la scelta del dono della vita per la causa ecumenica fu la logica conseguenza di quella iniziale, sofferta e ragionata dell’ appartenenza alla Chiesa e alla vocazione claustrale.
Qualcuno ha suggerito che per comprendere tale passo è necessario far riferimento all’esperienza personale che Sr Maria Gabriella ha fatto della divisione.
Certo Sr Maria Gabriella non conosceva approfonditamente le problematiche del dialogo ecumenico, né le origini storiche, drammatiche della divisione tra i cristiani. Del dramma della veste inconsutile di Cristo che, salvata ai piedi della croce, si trovò ad essere lacerata da conflitti e strappi che causarono non solo dispute, ma violenza e guerra tra i cristiani e scandalo per chi assisteva a tanto scempio, Sr Maria Gabriella aveva una dolorosa coscienza. Sappiamo che a Grottaferrata si parlava delle divisioni nella Chiesa e le sorelle portavano nei loro pensieri e nelle loro preghiere il dolore di quella lacerazione meditando assiduamente la preghiera sacerdotale di Gesù “Ut unum sint”. Certo non furono delle specialiste del dialogo ecumenico e si può pensare che le ragioni di un’ offerta così radicale ognuna di loro le ricercasse in quelle esperienze di divisione che aveva personalmente incontrato, sofferto.
Possiamo dedurre, proprio grazie agli scritti di Sr Maria Gabriella, che la “divisione tra i cristiani” fosse l’eco più vasta di quanto aveva sperimentato nella sua storia personale: la divisione che ferisce la Chiesa va fino al cuore dell’uomo. Sr Maria Gabriella l’ha sperimentata nel suo stesso cuore, nelle ribellioni, nella rabbia, in quella coscienza di “indegnità” che l’aveva tenuta lontana dalla Chiesa prima e timorosa di un’adesione piena a Cristo poi, in attesa della professione religiosa. Ci aiuta pensare come lei abbia vissuto le piccole e grandi “divisioni” all’interno del paese di Dorgali e del circondario sardo. L’ abbandono della pratica cristiana da parte del fratello e del cognato che non accedono ai sacramenti e si occupano più del gregge che dell’onore a Dio e con loro di quanti sono lontani dalla Chiesa. La divisione è per lei esperienza quotidiana.
Interessanti l’attenzione e la precisione con cui Sr Maria Gabriella scrive di questo alla mamma, al parroco Don Basilio e poi alla Badessa nel tempo della sua malattia. Nelle sue lettere si legge il desiderio di comunicare la ricchezza incontrata nella sua appartenenza al Signore e alla comunità monastica. Questa comunione di pensiero e di esperienza sembra uno degli aspetti in cui ognuno di noi può impegnarsi nel grande compito dell’ Unità che è essenzialmente l’annuncio delle “opere meravigliose di Dio”.
Il compimento non è nelle nostre opere : sarà quando e secondo i modi che il Signore vorrà. Dai santi dell’Unità e in modo particolare dalla Beata Maria Gabriella possiamo imparare la via della comunione con il Padre e con i fratelli fatta di verità, di condivisione, di onore, di attenzione, di offerta.
Per Avvenire – 24 gennaio 2016 Sr Patrizia Gabriella Masturzo Postulatrice generale OCSO Trappa di Vitorchiano
1 Lettera di Md Pia Gullini ad Abbé Paul Couturier,17.12.1937, Archivi Trappa di Dombes, n.11, cart 12
2 M.CARPINELLO, Monachesimo femminile e profezia,L’azione ecumenica di Madre Pia Gullini, Cantagalli 2015, p94
3 Ibidem, cit M.VILLAIN, L’abbé Paul Couturier, apôtre de l’Unitè chrétienne , Casterman, Parigi 1957, p 333
4CIVSSVA La vita consacrata nelle tradizioni cristiane. Colloquio ecumenico 22-25 gennaio 2015
5 J.M. Hernández M. CMF, Comunicazione al XLI Congr Ist di Teologia della Vita Consacrata, Clarettianum, Roma 15-18 dicembre 2015
6 Lettere dalla Trappa, Gabriella dell’Unità, a cura di Mariella Carpinello, San Paolo 2006