La comunità si riunisce sette volte al giorno per celebrare le lodi del Signore e la santa Eucaristia che è la sorgente e il vertice di tutta la vita cristiana e della comunione delle sorelle in Cristo.

Il canto dei salmi e degli inni, l’ascolto della Parola di Dio e il canto dei responsori, scandiscono questo tempo interamente dedicato alla lode, alla supplica e al ringraziamento anche a nome di tutti gli uomini, nostri fratelli.

Il canto liturgico per eccellenza, il gregoriano, occupa un posto privilegiato soprattutto durante l’Eucaristia e in particolari feste o tempi liturgici.

Accogliendo comunque l’invito del Concilio Vaticano II a celebrare anche nella lingua vernacola, la nostra comunità, fin dagli inizi, si è dedicata ad un lavoro di composizione di testi e di melodie adatte per le celebrazioni e secondo criteri e canoni che rispettano il valore sacro a cui erano destinate.

i nostri canti

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monache in chiesa durante l'Eucaristia

La Liturgia delle Ore

La celebrazione della Liturgia delle ore, detta anche Ufficio divino o Opus Dei (opera di Dio), trova origine nella consuetudine ebraica di pregare con i Salmi in determinate ore della giornata. Così facevano anche gli Apostoli e i primi discepoli di Gesù. Il fine di questa preghiera suddivisa nelle ore del giorno era e rimane quello di santificare la giornata, la possibilità di vivere ogni circostanza davanti a Dio e con Dio.

Nel VI secolo san Benedetto formalizzò questa preghiera suddividendo i salmi nel corso della giornata e aggregando ad essi inni, letture e responsori. Sulle orme del nostro Padre san Benedetto, di cui seguiamo la Regola, celebriamo il Signore con la nostra preghiera comune sette volte al giorno: con le Vigilie, le Lodi, Terza, Sesta, Nona, Vespro e Compieta.

Eucaristia

La celebrazione Eucaristica quotidiana resta il centro e il fulcro attorno al quale si dipana la nostra giornata di preghiera, lavoro e vita comunitaria e da cui riceve grazia e luce.

Vigilie

Vegliamo come sentinelle nella notte

Si celebrano nella notte, prima del sorgere del sole. La Veglia Pasquale è la grande veglia della notte che attende la risurrezione del Signore. Le vigilie si richiamano ad essa: la notte è il tempo del combattimento spirituale,  il tempo dell’attesa di una luce, il tempo che può dirsi della fiduciosa speranza, il tempo dell’ascolto nel silenzio della natura (per questo le Vigilie si chiamano anche “L’Ora dell’ascolto”). Durante questo tempo, oltre a cantare salmi, ci dedichiamo infatti all’ascolto di letture tratte dalla Sacra Scrittura e dall’insegnamento dei Padri della Chiesa o del magistero della Chiesa.

Lodi

Dal sorgere del sole al suo tramonto, sia lodato il nome del Signore.

Le Lodi sono l’Ufficio della Risurrezione, si cantano all’inizio della giornata per affidarla a Dio, per lodare e ringraziare il Signore per il dono del nuovo giorno e per la salvezza ricevuta in Cristo.

Terza, Sesta, Nona

Tutta la mia vita è illuminata dalla Tua Presenza

Sono anche dette Ore Minori, non per la loro minore importanza ma perché la preghiera è più snella e più breve dato che si celebrano nel mezzo della giornata. Esse ci accompagnano nel nostro quotidiano all’inizio del lavoro (Terza), a metà della giornata (Sesta), nel riprendere il lavoro nel pomeriggio (Nona), nella memoria di Dio come Alleanza, come Redenzione, come ricordo del Regno.

Ma queste Ore sono legate non solo alla santificazione del lavoro dell’uomo ma anche a eventi descritti negli Atti degli Apostoli e in special modo, il Venerdì, alla Passione di Cristo ripercorrendo anche cronologicamente le tre tappe della sua Via Crucis (a Terza, caricato della croce; a Sesta, inchiodato alla Croce; a Nona, morte sulla Croce).

Vespro

Come incenso, o Dio, salga a te la mia preghiera.

È la seconda delle Ore cardine o principali dell’Ufficio quotidiano (la prima è costituita dalle Lodi); è la preghiera serale della comunità cristiana. In essa ci rimettiamo davanti a Dio con tutto ciò che abbiamo vissuto, rendendo grazie per la sua guida nelle nostre fatiche quotidiane, chiedendo la sua misericordia per le colpe commesse e la sua benedizione nella notte che si avvicina.

Compieta

Nelle Tue mani affido il mio spirito

È l’ultimo atto della giornata con cui ci abbandoniamo a Dio chiedendo ancora la sua benedizione e il perdono per non aver corrisposto alla sua grazia. Questo ufficio infatti è preceduto da un esame di coscienza a cui segue la preghiera: “Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna”. I Cistercensi hanno introdotto l’uso, alla fine di questo ufficio, del canto alla Madonna “Salve Regina”.